
Il Ramandolo DOCG un vino passito dal colore dorato a volte con riflessi di buccia di cipolla, dal gusto dolce ma non stucchevole, con una bella acidità che lo rende morbido ed equilibrato. Le uve di derivazione sono di Verduzzo Giallo e la loro parte tannica rende il vino elegante e resistente nel tempo. Prende il nome dalla piccola frazione del comune di Nimis, nei Colli Orientali del Friuli, Ramandolo per l'appunto.
Il fatto che il nome deriva dalla località di produzione rappresenta una rapporto di grande e speciale intimità con il territorio. Nimis si trova vicino alle smeraldine acque del Cornappo, famose per le trote e i gamberi. Le due sponde del torrente, che nasce dal Gran Monte, sono unite dal ponte degli Angeli, una struttura tra le più suggestive in Friuli. Sulla riva sinistra si trova il "Borgo Nievano" ricostruito dopo il terremoto del 1976.
Nella pieve del centro di Nimis, verso la fine degli anni settanta, sono stati riesumati dei frammenti di rilievi molto significativi due dei quali vengono oggi utilizzati come simboli nello stemma del Ramandolo.
Il frammento più significativo è in arenaria e calcare con, scolpite in rilievo, due diverse forme circolari: una composta da sei cerchi concentrici e l'altra che disegna una sorta di ruota a sei raggi. Pare che entrambe le rappresentazioni vogliano indicare la ruota del sole; la ruota è un simbolo molto presente nelle sculture romane o nelle rappresentazioni celtiche. Il significato che se ne deduce è proprio di mondo, cambiamento e ritorno, nel succedersi delle stagioni, del giorno e della notte, della fecondità e dell'abbondanza.
Questi significati vengono tutti comunicati attraverso il vino Ramandolo e quindi disegnati nella figura i cerchi dal colore del sole, il giallo della conoscenza, della luce, dell'oro metallo perfetto; il biondo del frumento maturo, lo stesso raggiunto dal Ramandolo dopo la vendemmia tardiva, l'appassimento all'aria del Bernadia, l'arricchimento in legno e l'affinamento in vetro.
Produzione
Un tempo messo nei tini con bucce e raspi, il Ramandolo oggi è prodotto nel rispetto delle antiche tradizioni. Le viti sono allevate quasi sempre a "cappuccina", mentre le uve sono vendemmiate, di norma ,verso la fine di ottobre permettendo così al frutto di concentrare un'adeguata quantità di zucchero. L'appassimento in cassette o sui graticci viene completato in cantina; la pigiatura avviene nella prima metà di novembre.
Il Ramandolo oggi è una vera e propria rarità: circa 150.000 le bottiglie prodotte ogni anno. E' un vino di grande eleganza e versatile nell'abbinamento. si sposa perfettamente con il dolce tradizionale friulano , la Gubana, ma strepitoso con i formaggi stagionati ed erborinati e il foie gras; è sicuramente un vino da meditazione.
Tutte le informazioni derivano da SIRIO TOMMASOLI (Ragioni e origini del marchio Ramandolo) e dal sito www.orodiramandolo.it.
PRODUTTORI PIU' SIGNIFICATIVI
Dario Coss
Alessandro Coss
Maurizio Zaccomer
Micossi
Sandro e Marco Vizzutti
I Comelli
Il Roncat
Anna Berra
DA SEGNALARE
Azienda Agricola FILIPPON di Comelli Lorenzo che ha una laurea in enologia e un grande bagaglio di conoscenze tecnico - scientifiche innestate sulle antiche tradizioni di vignaioli. Ha utilizzato il soprannome di famiglia "Filippon" per distinguere la sua azienda che ha imbottigliato per la prima volta nel 1999. Ha inoltre personalizzato l'etichetta del suo Ramandolo, ottenuto da vendemmia tardiva con parziale sviluppo di muffe nobili. In etichetta viene raffigurato San Giovanni Battista un donatore inginocchiato ripreso da un affresco della Pieve di Santi Gervaso e Protasio.
Buon divertimento nell'assaggio e alla prossima Vite... in Blog
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