ETNA - Vini protetti dal Vulcano
STORIA
Le prime vere tracce di viticoltura risalgono alla colonizzazione greca della Sicilia, dove i greci portarono vitigni, sistemi di allevamento e tecniche di vinificazione. Vennero infatti, trovate delle monete del 470 a.C. coniate a Catania e raffiguranti Sileno con dei grappoli d'uva; Sileno fu il primo al quale Dionisio offrì da bere e ne bevve talmente tanto da ubriacarsi e rimane ebbro per tutta la vita.
Ci sono poi citazioni legate all'Etna nell'Odissea di Omero, quando lisse viene aiutato da Dionisio per ubriacare Polifemo l'abitante ciclope dell'Etna.
Durante le conquiste i Greci portarono con sè le loro tradizioni, sicuramente per poter perseguire dei riti pagani legati a Dionisio, testimoniati dalla tragedia di Euripide dove il vino era l'elemento fondamentale per raggiungere lo stato di follia.
Inoltre, voleva avere anche un valore sociale, perchè il "bere assieme" significava che il vino era il mezzo per prendere ispirazione per le composizioni poetiche, musicali e ludiche.
TERROIR E VITIGNI
l'Etna è un vulcano alto 3000 metri e viene suddiviso in quattro versanti, nord , sud, ovest, est; quello comunque più interessante dal punto di vista vitivinicolo è sicuramente il versante Nord.
Il clima in questo versante è variabile, da un sole caldo a improvvise piogge giornaliere, i suoli sono indubbiamente vulcanici, ma il colore può variare in base ai minerali presenti e alla finezza della sabbia.
Qui la viticoltura è estremamente eroica, non solo per la coltivazione, ma si pensi solo alle eventuali colate di lava che potrebbero distruggere il raccolto.
I vitigni rossi più noti sono il Nerello Mascalese, il Nerello Cappuccio, seguito dal Grenache e dall'Alicante.
Per le uve bianche si distinguono il Carricante e la Minella.
Nerello Mascalese
E' un uva difficile da coltivare per poter ottenere equilibrio tra la maturità zuccherina e l'acidità; per questo motivo il versante Nord è quello più indicato a creare le condizioni ideali per il Nerello che come peculiarità ha sicuramente quella di dare ai vini bella eleganza e presenza tannica. Non sviluppa grande acidità, ma un bello slancio alcolico.
Carricante
Il vitigno a bacca bianca più importante ed il più coltivato sull'Etna. Varietà a bacca bianca che si adatta molto bene e che regala vini di particolare freschezza e notevole mineralità. In questo caso il versante Est è quello più adatto alla coltivazione del vitigno.
CURIOSITA'
Uno dei modi migliori, per osservare e conoscere questo luogo suggestivo e magico, è salire su una delle carrozze vintage della linea ferroviaria ultracentenaria CircumEtnea.
LA STRADA DEL VINO
Il panorama al quale potrete assistere percorrendo i piedi della montagna è sicuramente unico: borghi, paesi, masserie e la campagna dell’Etna ricca di vigneti, ulivi, palme e alberi di pistacchi. La famosa strada del vino infatti, non è altro che un’associazione di aziende agricole, strutture ricettive, ristoranti, enoteche e musei della vite. L’obiettivo è proprio quello di promuovere il territorio e la tradizione vitivinicola. Per maggiori informazioni potete andare sul sito www.
Spero di averti invogliato a fare un giretto in Sicilia e soprattutto ad assaggiare qualche vino tipico della zona dell'Etna. L'Italia è un paese meraviglioso e sempre più bello scoprire tutte le particolarità che riserva ogni Regione. Quindi ti invito a commentare se hai altre curiosità viste magari con tuoi occhi...
Alla prossima... Vite in Blog
Elisa





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